Beppe Grillo e la libertà di coscinza

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La gravità della scelta di Beppe Grillo, il dietro front, in merito alla libertà di coscienza che lascia ai senatori del Movimento cinque Stelle sul DDL Cirinnà, non è solo dovuta all’atto vile nei confronti di cittadini che sono ancora di fatto, di fronte alla legge italiana, cittadini di serie B, ma è dovuta anche all’ambiguità di una scelta contro la linea, e cavallo di battaglia, di tutto il movimento che si presenta innovotore rispetto alle forme classiche partitiche. Ci riferiamo al fatto che una delle cose che spesso Grillo ribadisce è proprio l’importanza delle scelte della base, ovvero le votazioni che avvengono attraverso il sito/blog di Grillo a testimonianza di una democrazia diretta partecipata. L’esito delle votazioni, presente nel blog del leader del M5S, tenutasi a fine ottobre 2014 (a cui ho partecipato essendo iscritta da anni), è sotto gli occhi di tutti: ben oltre 21.000 a favore, contro meno di 4.000 contrari; una vittoria dei sì schiacciante. Ora, ci chiediamo: dov’è questo rispetto della base? dov’è il rispetto dell’esito della votazione già avvenuta e della tanto decantata democrazia dal basso? Grillo scrive: Continua a leggere

Beppe Grillo a Bari venerdì 18 h 21:00 al Palaflorio

grillooMoVimento 5 Stelle Bari presenta Beppe Grillo in occasione dello Tsunami Tour, il giro d’Italia in camper per le elezioni politiche 2013.

Venerdì 18 gennaio, alle 21:00, il comico genovese sarà presente al Palaflorio di Bari, in via archimede, seguito da un web channel dedicato per 12 ore al giorno.

Dal cuore della Puglia, Grillo lancerà la sua battaglia per conquistare il Parlamento spiegando ai cittadini i punti del programma del MoVimento 5 Stelle, che lo stanno consolidando sempre più come un punto di riferimento sul piano politico nazionale. Programma, tra l’altro, presente da tempo online e facilmente scaricabile da tutti, ma sopratutto in continuo aggiornamento. Sono infatti, gli stessi cittadini a proporre e scegliere quali progetti portare avanti per il nostro Paese.

Sul palco, insieme al comico genovese, sarà presente il barese Lello Ciampolillo, candidato al Senato nella lista del MoVimento 5 Stelle.
L’incontro sarà libero e gratuito, per cui tutti sono invitati a partecipare.

Beppe Grillo a Bari sabato 22 dicembre 2012 Firma Day

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Beppe Grillo arriverà a Bari sabato 22 dicembre 2012 alle ore 19:30 in via Argiro angolo Corso Vittorio Emanuele per incontrare cittadini e sostenitori in occasione del “Firma Day“.
I cittadini potranno firmare dalle ore 16:30 alle ore 20:30 presentando un documento di identità.
Le firme raccolte serviranno a presentare le liste di camera e senato del MoVimento 5 Stelle per le elezioni politiche 2013.
L’evento (gratuito) sarà visibile in diretta streaming sul sito web www.bari5stelle.it e www.beppegrillo.it.
Sul palco con Grillo sarà presente un interprete per sordi e saranno riservati (sotto il palco) posti per disabili.
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Beppe Grillo – Le idi di marzo

Dal post dell’11 dicembre 2012, un Beppe Grillo infastidito risponde alle critiche mosse sulla democraticità delle Parlamentarie del Movimento. Premetto che condivido la maggior parte di quello che ha detto, tutto, o quasi, tranne le battute finali. Al nostro amato Grillo nazionale, colui che si è definito capo politico del Movimento cinque stelle, piace tanto tirare troppo la corda. Chi dissente, dice: <<[…]fuori dalle palle[…]>>. Non voglio essere buona in modo gratuito, ma sincera. Grillo e company faranno tanti errori, è umano, ma uno grande lo stanno già facendo, quello di essere troppo duri e perentori con chi pone loro delle domande. Chi fa domande, chi fa la parte del famoso avvocato del diavolo, è il più grande alleato, perché è disposto, prima di tutto, se crede davvero nella bontà dei princìpi, ad ascoltare la risposta, poi a trovare i punti di incontro delle questioni e spesso si mobilita per cercare, insieme, la soluzione dei problemi. Non mi riferisco a coloro che fanno pseudo-domande, ovvero coloro che sputtanano il Movimento prima di porsi e soprattutto di porre domande, alla fine dei conti solo perché il loro mandato, secondo il regolamento, sta per scadere, bensì mi riferisco a coloro che si pongono domande vere e serie proprio perché ci tengono al Movimento stesso e al suo progetto. Grillo e lo staff devono capire che l’avvocato del diavolo serve a rendere più forte una tesi, questo lo sapevano benissimo gli scolastici medievali che con le loro questio si allenavano dialetticamente per capire e scoprire se una tesi potesse reggere agli attacchi delle opposizioni e capire appunto, grazie a questi ultimi, quali fossero le falle della tesi originaria per correggerne il tiro. Sottovalutare il valore di chi solleva, all’interno del Movimento, dei dubbi, liquidandoli con un: <<[…]fuori dalle palle[…]>>, è un vero errore. Chi segue ciecamente il capo non fa del bene, perché non fa crescere con le correzioni, che pervengono attraverso i dubbi, il Movimento stesso. Grillo e soprattutto Casaleggio, saranno dei grandi maestri della comunicazione, ma riguardo alla comprensione di alcuni fenomeni e nei confronti della sapienza in sé, sono ancora all’ABC.

Caro Grillo, chi ti segue ciecamente nel Movimento cinque stelle, senza mettere mai in discussione la tua volontà, ti sta facendo del male, non solo per le ragioni che ho esposto precedentemente, ma anche perché nel momento in cui questi non vengono o non verranno adeguatamente ricompensati, in quanto parte del Movimento, saranno i primi a tradirti e a tradire gli altri, aspettati da loro “il bacio”, perché da altri riceveranno trenta denari. Ama chi ti pone domande serie perché in loro c’è volontà sincera e matura e soprattutto c’è spirito di verità.

Movimento cinque stelle – croce e delizia

Cos’è il Movimento cinque stelle? Cosa vuole Beppe Grillo? Cosa “vogliono” fare di noi poveri italiani? Non scriverò che uno degli obiettivi del movimento è eliminare i partiti, più esattamente, è rendere valido il referendum che i politici hanno invalidato sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, abilmente trasformato in rimborso. Non scriverò nemmeno che un altro obiettivo del movimento è l’abbassamento delle pensioni d’oro a cinquemila euro mensili lordi, per non parlare del grande impegno riguardo all’energia. Sicuramente quanto scrivo, però, non vuole essere un’apologia del movimento. Recentemente, alla luce del post di Grillo riguardo alle unioni civili delle coppie di fatto, etero e soprattutto omo, ho pensato che quella che è stata l’espressione del suo libero pensiero sarebbe dovuta diventare un chiaro punto del programma. Le coppie di fatto sono un tema spinoso nel nostro paese che è assillato dalle continue ingerenze della Chiesa nello Stato. Si dice che quando il governo Prodi stava per portare avanti la legge sui PACS, arrivò una telefonata dal vaticano che bloccò tutto; questo aneddoto può anche non essere vero, ma fa palesemente capire quanto, anche culturalmente, ci si senta legati a quella pressione politica che la Chiesa mette in atto.

Ad un certo punto volevo avanzare la proposta dell’inserimento della questione delle unioni civili nel programma, esattamente nella modalità di cui il Movimento cinque stelle si fa forte e garante, cioè attraverso l’espressione democratica della discussione attraverso il web, ed ho capito che, per far sentire la mia voce, bastava avviare o partecipare alla discussione stessa. Scopro, una volta entrata nel movimento, che non c’è nessuna categoria inerente alla questione che volevo portare avanti, allora mi son detta: <<bene! vuol dire che nessuno si è posto il problema all’interno del forum e, quindi, lo farò io>>, ma a un certo punto ho effettuato una ricerca nello stesso forum e ho notato che invece, riguardo  alle unioni civili, non solo si è discusso, ma hanno anche aperto diversi post, post che non sono presenti nelle categorie e/o sottocategorie. Ma c’è dell’altro, mi sono chiesta dove fosse, nelle categorie in evidenza, tutta la discussione sull’istruzione, questione che addirittura è diventata un punto del programma; tra l’altro, quei pochi commenti che ho letto erano anche sfavorevoli alla conclusione posta nel programma del movimento (la mia opinione a riguardo, l’ho espressa in questa sede). A questo punto mi chiedo se davvero c’è una democrazia diretta e partecipata nel movimento, se, nel forum, si portano avanti le discussioni che infine decidono dall’alto e che considerano più idonee rispetto ad altre; questi dubbi non sono l’unica ad averli all’interno del movimento, un’intera discussione, che ha ricevuto molti voti, è stata aperta tra i partecipanti. Sia chiaro però che non voglio screditare il Movimento cinque stelle, anzi ne sono una sostenitrice, ma la chiarezza e l’ordine dovrebbero essere alla base di un’organizzazione politica che si fa forte dei principi della democrazia diretta. Insomma, voglio solo capire se: un nuovo protagonista della scena politica italiana sarà il solito meno peggio da votare o il nuovo peggio?

Non nego che i miei sentimenti siano contrastanti, ho partecipato ai due V-Day, nel mio blog si può notare quanto sostenga il movimento di cui faccio parte, ma “chiediamo” ordine, trasparenza e coerenza, aspetto, quest’ultimo, che in altri campi del movimento stesso, comunque viene già fieramente mantenuto.

Il V-Day c’è – L’avanzata del Movimento 5 stelle

logo movimento 5 stelleAl telegiornale, in occasione del quinto anniversario del primo V-Day dell’8 settembre 2007, dicevano che nelle piazze non c’era nessuno, pochi “grillini” ricordavano i 5 anni dal V-Day organizzato da Grillo e i ragazzi del meetup, gli stessi telegiornali che non parlavano e non parlano delle migliaia di cittadini che accorsero in piazza per firmare a favore della proposta di legge di iniziativa popolare e che portò allo straordinario risultato delle 350.000 firme raccolte. Il V-Day non è solo uno sfogo simbolico, ma soprattutto un atto concreto di democrazia diretta. All’epoca c’erano in tanti, c’erano tutti, ma proprio tutti; c’erano quelli che si mettevano “in primo piano” per portare avanti la battaglia, ma che sono spariti perché dopo sono andati a tirare per la giacchetta il politico di turno (amico di mamma e papà) quando il movimento di Beppe Grillo, dopo il secondo V-Day fallito, si è come chiuso in se stesso per abbracciare soprattutto singole battaglie locali. Grillo dal blog ha sempre “urlato”, mentre i meetup locali cambiavano assetto. Il movimento grillino, quindi, diventava Movimento 5 stelle con le prime liste civiche, ma la gestazione è stata lunga, il “virus” è stato lentamente e silenziosamente inoculato. Per farla breve, prendemmo una cittadina del Veneto e infine Parma e adesso il movimento, che sta andando verso le elezioni 2013, fa paura e, come tutto ciò che diventa seriamente pericoloso, inizia ad essere, altrettanto seriamente, infangato dagli avversari e non. La questione Favia non mi interessa. Favia o non Favia la democrazia, soprattutto quella che si dovrebbe esprime online, deve essere garantita, altrimenti il movimento in sé non avrebbe ragion d’essere.

Pochi giorni fa ho effettuato l’iscrizione ufficiale al movimento 5 stelle attraverso il sito di Beppe Grillo, l’ho fatto solo adesso che è investito pesantemente dalle critiche degli avversari politici e dei giornalisti politicizzati, ma anche dalle critiche e i dubbi insorti all’interno del movimento stesso. Ho deciso di iscrivermi adesso soprattutto perché considero troppo facile cavalcare l’onda del successo (V-Day 2007) quando tutto va bene, quando si hanno, in positivo, i riflettori su di sé e ci si fa anche, in funzione di questo successo, “la fotografia a braccetto con l’esponente politico di turno” o, addirittura, si tenta una carriera giornalistica dopo essersi attivati per il secondo V-Day, oltre ad aver bazzicato una scuola di formazione politica (pronti per creare una nuova generazione di politici di mestiere). Tutto ciò è inaccettabile e l’arrivismo è un comportamento che non ho mai sopportato! Ho deciso, quindi, di prender parte al lungo e difficile lavoro di costruzione dei punti del programma del movimento 5 stelle (almeno dove ritengo di avere qualche conoscenza per poter dare un contributo anche minimo). Adesso è il momento giusto per agire, per sostenere un progetto democratico e, in quanto tale, ambizioso. La democrazia diretta e partecipativa è un lavoro lungo e certosino, Grillo e Casaleggio lo sanno bene. Chi, quindi, vuole dare un contributo per eventuali proposte del programma, può farlo attraverso questa area del blog di Grillo.

Auguri di buon anno 2012 da kultura indipendente

Gli auguri per un 2012 “diverso” | kultura indipendente

L’augurio di fine anno da Raul Lovisoni, Beppe Grillo e Tiziano Terzani

La saga del Parlamento Pulito di Beppe Grillo

Ebbene sì, ci ritroviamo ancora a sperare nella considerazione da parte di quelle istituzioni che, per loro natura, dovrebbero per prime essere attente  alle richieste dei cittadini. 8 settembre 2007: 350.000 firme sono state raccolte per mandare a casa i parlamentari che risiedono da decenni e che si riciclano, meglio della carta, per ripresentarsi con le loro facce a noi italiani che li votiamo senza crederci più, come per forza di inerzia. 350.000 firme, ne bastavano solo 50.000 (per una legge di iniziativa popolare),  per mandare via dal parlamento i condannati in via definitiva, in poche parole, per mandare via dal parlamento i delinquenti che abbiamo adesso. 350.000 firme per scegliere, democraticamente, noi il nome e il cognome del candidato premier evitando che questo sia il risultato dei giochi di potere dei partiti. 350.000 firme degli italiani che si sono rotti le palle. Io c’ero, sono passati quasi quattro anni, e da questo grande “gesto” di vera democrazia, emerge una delle più grandi beffe burocratiche che si possano mai attualizzare. Possono prendere in considerazione la proposta di legge in questione, ma hanno la possibilità di rinviare “all’infinito” il momento in cui dovrebbero discuterla e, quindi, lavorarci sopra. E’ una delle più grandi prese per i fondelli della seconda repubblica. E’ come una promessa che non verrà mai mantenuta, è come dire a  una donna aspettami all’infinito. Gli italiani sono l’amante scomodo di questa politica cinica e puttaniera.

Beppe Grillo, sabato 16 aprile 2011, si è presentato a Milano, in piazza, per ricordare come stanno trattando le nostre 350.000 firme della democrazia. La visibilità limitata al movimento di Grillo è volontaria, è da parte di una vecchia politica che teme i cittadini, una politica che utilizza i pennivendoli di professione (i “vecchi” media). Nel filmato ci sono le ragioni e la rabbia del nostro essere cittadini, ma soprattutto c’è la volontà di realizzare una politica alternativa, una politica fatta dall’aggregazione degli individui.

Wi-max: il futuro della comunicazione libera

Mentre ogni Stato affrontava i suoi problemi, i suoi affari interni e le sue campagne elettorali, un piccolo Stato all’interno dello Stato italiano, (non sto parlando del Vaticano non esageriamo), zitto zitto compiva una forma di democratizzazione della comunicazione e dell’informazione che potremmo definire epocale. Il Wi-max è diventato una realtà nella Repubblica di S. Marino. In breve: il Wi-max è un sistema di antenne che permettono di navigare su internet senza costi di abbonamento verso operatori in quanto è un servizio erogato da un ente pubblico e, per questo, di pubblica utilità.

Questa è la notizia data il 15 febbraio 2010:

Il Titano batte tutti sul tempo. Entro giugno San Marino sarà il primo Stato con il proprio territorio interamente coperto da internet a banda larga grazie al WiMax, la tecnologia che permette alla rete di accedere ovunque senza fili grazie ad antenne che hanno una portata di diversi chilometri: molto maggiore di quelle del tradizionale Wifi.
Da domani saranno accese le prime stazioni radio (che hanno emissioni pari a un decimo dei tradizionali ripetitori dei telefonini Gsm), e dai prossimi giorni potranno partire i collegamenti alla rete «4G» che offrirà subito internet a larga banda in mobilità a circa il 50 per cento dei poco più di 31mila cittadini di questo Stato vasto 60 km quadrati, con popolazione pari a quella della vicina Riccione.
La copertura totale del Paese sarà possibile entro la fine di maggio, quando entreranno in funzione tutte le nove antenne previste dal progetto. A San Marino, dunque, si potrà navigare ovunque: dal medioevale Borgo Maggiore alla funivia, dalla superstrada per Rimini al Castello di Serravalle. Basterà avere un computer e una chiavetta Usb in grado di captare il segnale wimax e il gioco è fatto: si navigherà senza fili, sempre in alta velocità come in ufficio e con un minimo di banda garantita.
Il servizio, garantito dal gestore di telefonia sammarinese Telenet, è stato presentato nei dettagli dall’amministratore della società Donato Maiani con il segretario all’Industria di San Marino, Marco Arzilli. «Il nostro obiettivo – spiega Maiani – è quello di garantire la possibilita ‘di navigare con semplicità, in mobilità e ricevendo un servizio di qualità elevata». I costi? Verranno resi noti nei prossimi giorni, ma Stefano Spitaleri di Telenet parla di «prezzi decisamente competitivi rispetto all’offerta della dsl normale, ma con in più la possibilità di navigare ovunque ad una tariffa flat giornaliera e con un minimo di banda garantita, che prescinda dal tempo di connessione e dalla quantità di dati scaricati». Particolarmente soddisfatto il Segretario Arzilli (ministro dell’Industria nella Repubblica del Titano): «Come piccolo Stato dobbiamo essere un esempio di modernità e di eccellenza, e con questa nuova infrastruttura consentiremo al nostro Paese di essere più competitivo verso l’esterno, offrendo ai nostri cittadini ed alle nostre imprese servizi migliori». E per Arzilli, il quale conferma che a San Marino nascerà presto una Authority per le Tlc, il Wimax darà «un notevole impulso» all’e-government.
«La nostra pubblica amministrazione – sostiene – ne sarà avvantaggiata: basta pensare a chi lavora per lo Stato ed ha bisogno di operare fuori dall’ufficio avendo la necessità di consultare e trasmettere dati». Insomma, la prospettiva è quella di un ufficio «portatile» che consentirà alla Repubblica in prospettiva di avere una pubblica amministrazione sempre più snella ed efficiente».
E della tecnologia Wimax potrebbe presto avvalersi anche San Marino Rtv: la televisione di Stato del Titano avvierà trasmissioni sperimentali anche con questo sistema.

fonte: http://www.giornale.ms/finalmente-il-wi-max-a-san-marino/

…ma a quanto pare il progetto sembra esserci anche in Puglia, Locorotondo è il primo comune sperimentale della regione, a maggio del 2009 l’inizio dei lavori, oggi è marzo 2010: a che punto stiamo per la copertura di tutto il territorio regionale?

Signoraggio: il potere delle banche sulle nostre vite

Dal sito di Massimo Fini si può leggere il testo, (riportato in questo post), che esplicita la ragione per cui si sta effettuando una raccolta di firme online contro lo “strozzinaggio” delle banche definite “popolari”. La questione del signoraggio la considero tra le più importanti soprattutto perchè è tra quelle decisive che incidono la vita quotidiana dei cittadini: qui stiamo parlando di debito pubblico, di soldi che noi cittadini versiamo  attraverso tasse eccessive falsamente donate allo Stato (che tra l’altro saremmo noi), ma invece date alla Banca Centrale Europea per mezzo di forme che non sto qui a spiegare. Il signoraggio, semplicemente, è un costo eccessivo delle banconote (potere d’acquisto) emesse dalla BCE (ente privato) che fa pagare agli Stati; la banca, avendo l’assoluto monopolio del potere d’acquisto dei cittadini, in quanto fornisce agli Stati le banconote, indebita gli stessi per questo “favore”. In questo sito, esplicitamente sfavorevole a Grillo e ai grillini per la retromercia sulla questione signoraggio, viene spiegato ulteriormente il valore intrinseco e il valore nominale delle banconote, ma non solo… . Anche su wilkipedia c’è una spiegazione del signoraggio.

Di seguito il testo che M. Fini ha inserito nel sito della rivista online “Il giornale del ribelle” dove spiega il signoraggio e, di conseguenza, brevemente, le ragioni della raccolta firme.

APPELLO CONTRO LA DITTATURA BANCARIA E TECNOFINANZIARIA

No alla vita basata sul prestito e sull’usura
No al debito eterno degli Stati, dei Popoli e dei Cittadini
Il Popolo (attraverso lo Stato) torni titolare della Sovranità Monetaria

La questione della Sovranità Monetaria non è questione economica. Riguarda tutti gli aspetti della nostra vita. La Banca Centrale Europea, proprietà delle Banche Nazionali Europee, come Bankitalia, emette le banconote di Euro. Per questa stampa pretende un controvalore al 100% del valore nominale della banconota (100 euro per la banconota da 100 Euro), appropriandosi del poter d’acquisto del denaro che crea a costo zero e senza garantirlo minimamente.
E’ un’incredibile regalia truffaldina ai danni della popolazione intera. Gli Stati pagano questa cifra con titoli di Stato, quindi indebitandosi. Su questo debito inestinguibile, pagheranno (pagheremo) gli interessi passivi per sempre. Con le tasse dei cittadini, o vendendo a privati beni primari, come le fonti d’acqua. Per contenere il debito pubblico, che è generato soprattutto dal costo dell’emissione del danaro che lo Stato paga alla BCE, ogni governo è costretto ad aumentare una pressione contributiva diretta ed indiretta sempre più alta nel tempo, che per alcuni soggetti, i più deboli, corrisponde ad un prelievo forzoso di oltre il 60% del proprio guadagno.
Questo enorme profitto è incamerato ingiustamente, illegittimamente ed anticostituzionalmente dalla BCE, ovvero dai suoi soci, le Banche Nazionali, a loro volta controllate da soggetti privati. Queste Banche sono di proprietà privata, e, soprattutto, di gestione privata, anche se ingannevolmente vengono fatte passare per “pubbliche”. Gli utili che traggono dalla emissione monetaria vengono occultati attraverso bilanci ingannevoli, in cui si fa un’arbitraria compensazione dei guadagni da Signoraggio con inesistenti uscite patrimoniali. Dopo 60 anni di Signoraggio (il guadagno sull’emissione) esercitato da Bankitalia e BCE, l’Italia ha un enorme debito pubblico generato esclusivamente dai costi per l’emissione del danaro pagati alle Banche Centrali.
Se l’emissione del danaro fosse stata affidata allo Stato, senza creare debito, oggi non avremmo un solo euro di debito pubblico e le tasse da reddito potrebbero non esistere od incidere minimamente sui redditi da lavoro. Tutti i costi sociali (pubblico impiego, opere, scuole, ospedali) si sarebbero potuti coprire con i proventi da IVA (imposta sul valore aggiunto) magari maggiorata al 30% per i prodotti di lusso e non popolari, e da tasse su transazioni soggette a pubblica registrazione.
Senza usura contro lo Stato da parte delle Banche Centrali, che ha costretto lo Stato a vessare i propri cittadini con tasse spropositate (ricordate il prelievo sul conto corrente voluto dal banchiere Ciampi, travestito da uomo politico?), non bisognerebbe lavorare 30 anni per comprare una piccola casa, pagando tassi da usura. Non esisterebbe il degrado sociale, la povertà, il precariato, la delinquenza come mezzo di sopravvivenza di massa. Senza il Signoraggio delle Banche Centrali gli Stati non avrebbero più debiti e non sarebbero più costretti a tassare e tartassare i propri cittadini, a sottoporli a forme di controllo poliziesco per la determinazione dei redditi. I guadagni da lavoro dipendente ed autonomo sarebbero tutti legittimi, provati e dichiarabili senza timore, senza evasione, senza elusione, e l’unica tassa da riscuotere sarebbe quella sull’acquisto di beni e servizi, favorendo quelli per la sussistenza con aliquote più basse ed  alzando le aliquote per i prodotti voluttuari e di lusso.
Ritornando la sovranità monetaria nelle mani degli Stati sovrani si eliminerebbe il debito degli stessi e di conseguenza di larga parte della popolazione. L’esistenza di noi tutti, condizionata e vincolata fin dalla nascita dal principio usurocratico del debito sarebbe sollevata dall’angoscia da rata, da scoperto di conto corrente, da pignoramento, da sfratto, da banca dati della puntualità dei pagamenti. Le nostre vite sarebbero liberate dall’assillo dal lavoro, del doppio lavoro, del bisogno di guadagnare tanto, per poi pagare il 60% del proprio guadagno allo Stato, perché lo Stato è sotto l’usura dei Banchieri.
Merita trattazione a parte l’analisi delle influenze sulla nostra vita dell’assillo economico. Influenze negative di carattere psichico, culturale, sociale. Con i drammi della povertà, dell’emigrazione, del doppio lavoro familiare, del lavoro precario, del lavoro insicuro, delle pensioni minime, che, senza la voracità da usura delle Banche Centrali, si sarebbero potuti evitare. Sottoponiamo l’appello a deputati, senatori, giornalisti, intellettuali, contestatori, anticonformisti, per promuovere la proposta di legge che faccia tornare l’emissione monetaria in mano statale, ovvero politica e popolare. Diffondiamo la verità negata: viviamo in una dittatura bancaria che impone a tutti l’angoscia esistenziale della vita basata sui debiti.

Azzeriamo il debito degli Stati
Eliminiamo la schiavitù degli indebitati per sopravvivere
Riprendiamoci la nostra vita e la nostra libertà

Massimo Fini
Marco Francesco De Marco
Valerio Lo Monaco
Alessio Mannino
Andrea Marcon

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