Ecovillaggi e stile di vita alternativo

Dopo tanto tempo, finalmente, ho deciso di dedicarmi all’argomento che forse, in questo blog, da quando l’ho aperto, ha appassionato maggiormente gli utenti: la valle degli Elfi e la vita nelle comuni, gli ecovillaggi, al punto da rendere i post dedicati all’esperienza nella valle degli Elfi, vissuta nel 2008, tra i più letti.

Senza perdermi in chiacchiere, non commenterò il perché questo stile di vita alternativo stia suscitando tanto interesse, soprattutto in questo periodo storico, non credo ci voglia molto a capirlo. Imparare a saper vivere con poco, a saper vivere con gli altri e a saper condividere, sembra una cosa facile (al di là dei racconti entusiastici), ma la vita comunitaria ha le sue difficoltà e le sue regole e spesso, per noi della città, abituati a vivere nei nostri spazi intoccabili, uno stile di vita davvero alternativo può risultare difficoltoso se non impossibile. Però (c’è sempre un però), credo che, se si sia davvero convinti di certe scelte e ci si alleni ad accogliere nella propria vita, nel proprio Io, esperienze rivoluzionarie e si abbia una voglia vera di imparare cose nuove, diverse da quelle a cui siamo abituati, la vita nelle comuni non risulti così assurda e impossibile. Continua a leggere

Auguri di buon anno 2012 da kultura indipendente

Gli auguri per un 2012 “diverso” | kultura indipendente

L’augurio di fine anno da Raul Lovisoni, Beppe Grillo e Tiziano Terzani

Giuseppina La Delfa (presidente famiglie arcobaleno): CAMBIARE

Un comunicato-dichiarazione di Giuseppina La Delfa presidente dell’associazione famiglie arcobaleno. La trovo, soprattutto, una positiva dichiarazione di intenti.

Aurelio Mancuso ha intitolato il suo intervento su facebook “ricominciare” e io aggiungo “cambiando”.

Il Pride di Genova è stato per me un Pride magnifico e mi ha chiarito in modo definitivo l’importanza dei Pride nazionali itineranti.
I Pride, ormai l’abbiamo capito tutti quanti, non servono a smuovere la politica alta, servono a cambiare la relazione tra la gente, tra una città, una provincia e tutta la comunità lgbtq.
Questo è avvenuto a Genova, come era avvenuto a Torino e a Bari e anche a Milano.
Da Bologna invece siamo tornati tutti un po’ tristi come se i bolognesi ci avessero visto fin troppo e non erano disposti a rinunciare alla siesta per salutarci. E’ anche vero che Bologna ha cambiato il su rapporto alla comunità già da molto tempo, e ciò dimostra ancora una volta come è importante la scelta della città per l’organizzazione del Pride nazionale.
Genova invece è stata una scelta vincente malgrado i dubbi e le polemiche. Il successo di sabato 27 lo dobbiamo innanzi tutto al Comitato Genova Pride che da 9 mesi ha lavorato instancabilmente per collegare la città a questo evento. E c’è riuscito e per questo, noi tutti vi ringraziamo. Avete fatto un lavoro straordinario. So che eravate in pochi e so che avete lavorato senza tregua per la riuscita della nostra grande festa. Siete riusciti a avvicinare la gente alle nostre problematiche, e avete cambiato per sempre il loro sguardo su di noi.
La città era addobbata con le bandiere arcobaleno e svolazzavano ovunque : nel centro storico, nei bar e ristoranti sul porto, in mano ai ragazzi e alle ragazze. E’ stato bello vedere i nostri corpi e i nostri colori riempire la città.

Un altro ringraziamneto va a tutti quelli che avendo già partecipato al pride di Roma, hanno fatto doppia spesa e doppio sforzo per essere anche a Genova.

Io sogno un Pride nazionale itinerante importante che abbia lo scopo principale e fondamentale di avvicinare la gente a noi, che le città prescelte siano quelle più difficili, quelle più chiuse, quelle dove la gente comune continua a non volerci vedere, dove fa fatica a dire le parole, a pronunciarle, a capire semplicemente che siamo parte di loro.

Ma io sogno anche una MANIFESTAZIONE NON FESTOSA, rivolta questa volta alle istituzioni, da farsi a Roma, senza carri, senza musica, una manifestazione di gente arrabbiata e stanca che chiede con forza e tanti slogan e immagini incisive di essere ascoltata.
Una manifestazione di tutto il Movimento unito per l’uguaglianza totale, dove, tutti coinvolti, cambiamo le carte in tavola e non chiediamo più che ci vedano soltanto ma chiediamo che ci guardino e ci ascoltino.

Sogno una manifestazione nazionale immensa con centinaia di migliaia di persone senza brillanti e senza colori, vestite come tutti i giorni, con le bandiere del movimento a lutto per i torti e le torture che subiamo, per i morti e le offese fisiche e gli insulti, per la negazione della nostra dignità di persone, di coppie, di genitori, sogno una manifestazione cupa, fatta di gente che non ne può più di chiedere.

Io sono convinta che siamo pronti, adesso. Sono convinta che il movimento unito può farlo, sono convinta che una manifestazione che non sia una festa possa, per contrasto, avere una grande potenza mediatica e fare davvero pressione sull’opinione pubblica.

Pensiamoci, riflettiamoci, troviamo modi e idee forti.

E poi, comunque, torniamo a fare la festa che ci da tanta forza, energia, potenza.

Giuseppina La Delfa

www.famigliearcobaleno.org

Elfi: la pietra in quarzo, la musica dentro

Chi mi è vicino in questo momento della mia vita sa bene che sto passando un periodo particolare. Ho difficoltà a parlarne, a descrivere il mio stato d’animo, ad avere contatti sociali. L’improvvisa situazione che è calata sulla mia famiglia ha destabilizzato me e il resto dei miei familiari. Le mie speranze, i desideri sembrano frenati dalle difficoltà, le mie energie sembrano disperdersi nei giorni di impegni che passano. E in fondo come la mia amica Emi mi ha detto, in questi momenti capirò chi mi è veramente amico e chi no. Le credo!

Penso alle energie che sento disperdere, penso all’energia che ognuno ha: penso all’energia. Quando sono andata nella valle degli elfi molto non è stato raccontato e quel che non ho detto è che in quella valle, in alcune circostanze, le pietre si trasformano in quarzo. I bambini elfi hanno trovato anche delle pietre molto grosse, io ne ho un paio piccoline, una già quarzo e l’altra in via di trasformazione. Mi hanno detto che dei campi elettromagnetici, in alcuni periodi, hanno la possibilità di costituire questo fenomeno. La natura, quindi, trasforma la pietra in quarzo. Io mi chiedo ora: la pietra inerte che mi sento adesso, con la giusta energia, riuscirà a trasformarsi in quarzo?

Nietzsche dava un grande potere alla musica, la musica più della poesia ci mette in contatto con gli dèi, la parte più intima e nuda di noi stessi, la musica risveglia la memoria dionisiaca dell’inconscio. A volte una melodia la ascoltiamo e riascoltiamo senza sapere il perché questa ci rapisce. La musica stimola zone cerebrali, ma la memoria è oltre, la memoria è vissuto esperenziale, la memoria è istante, un presente dispiegato, una ricerca del tempo perduto, un amore ritrovato, un ricordo risvegliato. Come posso donarvi un frammento della mia memoria che sia coincidente con le emozioni, con lo stato d’animo che ho provato e che provo adesso, come posso coinvolgervi senza apparire banale ai vostri occhi, anche per sola riconoscenza per le vostre visite che mi fanno sentire meno sola; vorrei regalarvi un istante, un piccolo frammento di emozione, un ricordo sincero con gli attimi di una musica dolcissima.

Vi farò ascoltare due brani della colonna sonora di un noto film che riconoscerete subito. Questi brani sono il ricordo sonoro della valle che mi porto dentro, sono la musica che accompagnava quei giorni, sono la magia che mi è rimasta, la poesia che non vuole morire:

PS di quest’ultimo brano mi piace di più l’altra versione

Incontro-discussione del libro: Masculinities, identità maschili e appartenenze culturali, Pedalata ecologica e Mercatino del baratto: Barat-arte

Martedì 26 maggio 2009 dalle 19:00  presso la nuova taverna del maltesa via Nicolai:

MASCULINITIES, IDENTITA’ MASCHILI E APPARTENENZE CULTURALI 

Recitare la parte del maschio.
Identificazione, finzione, impostura o parodia?

Presentazione del libro

Masculinities.
Identità maschili e appartenenze culturali
a cura di David Buchbinder e Susan Petrilli, Mimesis, Milano 2009
Interverrà Augusto Ponzio, prof. di Filosofia del linguaggio nell’ Università di Bari

 

Sabato 30 maggio 2009 PEDALATA ECOLOGICA

comunicato dell’evento del gruppo “Mobilità sostenibile a Bari? Mettiamoci sulla buona strada! art. 230” (ex festa del respiro):

Siamo molto orgogliosi di essere stati convocati a partecipare alla Pedalata Ecologica organizzata dall’Ipercoop il giorno 30 maggio 2009 alle ore 10.00. La Pedalata Ecologica rientra nel progetto DIFFERENZIAMOCI e vede la partecipazione in contemporanea dei centri commerciali Mongolfiera pugliesi, Molfetta esclusa.
Ruotalibera e il gruppo della Festa del Respiro, insieme a tutti gli altri ciclisti volenterosi che vorranno partecipare all’inziativa, partiranno dai due ipermercati cittadini – Japigia e Santa Caterina – per incontrarsi a metà della pista ciclabile e da lì spostarsi verso la vicina Caserma dei Pompieri nei cui pressi saranno piantati degli alberelli in una zona già individuata e opportunamente approntata.
Quindi vi invitiamo a essere dei nostri e partecipare a questa lodevole iniziativa che unisce in un solo evento mobilità sostenibile e spirito ecologico!
http://cc.thekom.it/upload/locandine/cc-mon-japigia1482.pdf
Cliccando su questo link sarete indirizzati alla locandina con il percorso per chi intende partire dall’ipercoop di Japiga, mentre cliccando su quest’altro link
http://cc.thekom.it/upload/locandine/cc-mon-scaterina1483.pdf
potrete vedere il percoso da effettuare partendo da Santa Caterina. Lungo il percorso saremo scortati da pattuglie di Vigili Urbani e ogni partecipante riceverà un cappellino al momento della partenza.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI SABATO MATTINA!

 

Domenica 31 maggio 2009 dalle 10:30 alle 13:00 presso la ludotega del parco 2 giugno a Bari MERCATINO DEL BARATTO dal tema: BARAT-ARTE

In questa occasione gli amici del mercatino mostreranno come un semplice materiale di scarto può essere riciclato per un utilizzo creativo dello stesso. Non mancate!

Essere per la morte (chi ha orecchie per intendere intenda)

Mi è davvero difficile contestualizzare qui, in un blog, quello che vorrei esprimere più col non detto che col detto, più, come si dice metaforicamente, con quel che si lascia nella penna che con quel che si scrive. Ma ci voglio provare, voglio tentare di dire non dicendo.

Nella vita ci sono spesso bivi che implicano dualità nelle strade che si intraprendono, ogni strada intrapresa, ovviamente, è anche rinuncia di un’altra strada, ma chi ha quelle essenziali basi di sapienza ontologica sa bene che non è drasticamente così, in forma differente portiamo in noi la strada perduta. Ma adesso non è questo il punto. Il percorso intellettuale, emotivo, che potremmo definire ora affettivo, nel senso etimologico di ciò che ci tocca, è un percorso totalizzante, tutta la personalità ne viene coinvolta, ma l’essere del proprio io è qualcosa che muta, che cambia, è un essere che cambia i suoi stadi intrinseci. Il punto è questo. Essere arrivati in una fase dove si deve scegliere, appunto al bivio, è una strada presa che implica la responsabilità dignitosa di accogliere e fronteggiare la scelta fatta. In questo momento in cui mi trovo adesso, dopo la laurea, non c’è nulla di sicuro, nulla di certo, ma solo la vertigine  della scoperta che ha come suo contrappeso il rischio. Il “Maestro francese” Henri Bergson sosteneva giustamente che i successi più grandi sono ottenuti da coloro che si assumono il rischio maggiore. Osare sarà il verbo motore intrinseco dell’agire, il “muovente” di ogni scelta incomprensibile e apparentemente inutile agli occhi del senso comune. L’essere, però, non conosce giustificazione per la rinuncia al rinnovo di se stesso, come non conosce giudizio altrui, è essere senza soggezione. Ed è questo che ho intenzione di vivere, l’essere senza soggezione anche se le mie scelte di vita sono incomprensibili, ingiustificabili e controproducenti alla logica del senso comune che è poi la logica delle convenzionali abitudini culturali stabilite da una civiltà. E’ chiaro che non mi riferisco a violazioni di leggi o atti portati a procurare danno altrui, bensì atti, al contrario, rivolti a procurare benessere mio e di conseguenza altrui. Un io in pace col mondo-essere non può che donare pace al mondo “nonostante il mondo”. Non ho mai fatto mistero della mia fede cristiana, il Vangelo mi insegna il coraggio e la fiducia nel rimanere nella tempesta salda nei miei princìpi perchè aderente all’essere e, quindi, alla grammatica di Cristo, come direbbe Vito Mancuso. Ed ora, infatti, ho scelto la tempesta nella Fede.

<< Chi avrà trovato la sua vita, la perderà; e chi avrà perduto la sua vita a causa mia, la ritroverà >> (Matteo 10 – 39).

 

Bari, 5 maggio 2009

Nuovo bookcrossing a Bari, Mercatino del baratto e dibattito sull’omosessualità e spiritualità con don Franco Barbero

Si rinnova l’appuntamento del bookcrossing a Bari, questa volta si svolge ogni ultimo lunedì del mese. Prossimo appuntamento: lunedì 27 aprile alla caffetteria David in via Imbriani dalle h 18:00

 

Mercatino del baratto

                               Domenica 26 aprile 

                                                                    dalle 10.30 alle 13.00

                   Ludoteca Parco 2 Giugno – Bari

 

Porta I tuoi libri, cd, dvd, giornalini, giocattoli, vestiti, elettrodomestici e tutto ciò che vuoi e   scambia con ciò che desideri: E’ gratis!

 

A cura del Gruppo consumo critico Adirt

 Per informazioni: 3282514906     info@adirt.it

 L’appuntamento, come ogni ultima domenica del mese, si rinnova il 26 aprile presso la sede della Ludoteca di Parco 2 Giugno a Bari, che supporta da tre mesi un’iniziativa che ha l’intento di riprendere una pratica antichissima e ancora molto diffusa in diversi paesi nel mondo, secondo la quale le persone, non possedendo denaro scambiano I propri beni attribuendo agli stessi un valore che prescinde da quello economico e che è legato alla sfera dei ricordi, dell’utilità e delle qualità intrinseche dell’oggetto.

L’iniziativa, distribuita nell’arco della mattinata, è aperta a tutti i cittadini. I partecipanti al baratto dovranno presentarsi nella sede della VI Circoscrizione, provvisti di uno o più oggetti da scambiare. Tali oggetti potranno essere scambiati, tramite contrattazione con altri presenti al momento della trattativa. Naturalmente, lo scambio avviene solo se entrambe le parti sono favorevoli. Buona regola sarà quella di portare con sé oggetti in buono stato di conservazione e funzionanti.

Perchè il mercatino del baratto?Perchè è necessario educare I giovani ad un consumo consapevole che li spinga a guardare a scelte diverse, responsabili e di lungo periodo, di cura e rispetto per l’ambiente. La scuola deve aiutare I ragazzi a comprendere che ogni acquisto determina delle scelte socio-economiche globali e che spesso gli acquisti più innocui contribuiscono allo sfruttamento del lavoro minorile e all’armamento di popoli in guerra. Perchè occorre educare I giovani alla salvaguardia dell’ambiente. Oggetti scarsamente utilizzati si accumulano negli sgabuzzini in attesa che qualcuno li utilizzi, oggetti che in gran parte finiscono per essere abbandonati in un cassonetto dell’immondizia, alimentando gli inceneritori di plastica che liberano sostanze inquinanti e nocive per la nostra salute. Ma questi oggetti, inutili per qualcuno, possono invece risultare utilissimi a qualcun altro: è questa la magia del mercatino del baratto!

 

Il comitato provinciale ARCILESBICA MEDITERRANEA BARI organizza:

L’incontro pubblico su OMOSESSUALITA’ E SPIRITUALITA’

In preparazione all’incontro con don Franco Barbero, e per introdurre quanto inerente all’argomento “omosessualità e spiritualità”, l’associazione organizzatrice coi tre gruppi che l’affiancano saranno presenti in un dibattito pubblico che si terrà in

Libreria Laterza a Bari
mercoledì 29 aprile 2009
ore 18.00

“Lettera” ad un amico albatro che attraversa l’oceano

Il silenzio, in questi giorni, del mio blog non è dovuto da impegni vari o almeno non solo, ma da una scelta volontaria per rispetto della tragedia che si è verificata in Abruzzo, regione che, proprio in provincia dell’Aquila, ho visitato da ragazzina per un campo estivo con gli scout. Questo silenzio per il cordoglio mi ha fatto ritenere giusto anche il mettere in secondo piano la felicità recente (ma travagliata per le vicende accadute nella mia famiglia) per aver conseguito la laurea che, per un’incredibile coincidenza, è avvenuta proprio il giorno in cui il filosofo che ho elaborato nella tesi si confrontò, in una conferenza, con Albert Einstein, confronto di cui ho scritto nella tesi di laurea.  Ma non sono io il soggetto di questo post, bensì un caro amico che sta per partire per un lungo viaggio in Messico e in Guatemala; questo post, infatti, vuole essere una lettera di ringraziamento e di arrivederci.

E’ difficile l’idea che un amico che ha avuto un’incidenza notevole nella tua vita, nonostante la frequenza saltuaria per via dei ripetuti viaggi che ha intrapreso, lo possa rivedere fra quasi un anno e mezzo proprio perchè l’ultimo dei viaggi che sta intraprendendo è il più lungo e il più impegnativo per la pressione psicologica che costituirà. Non ricordo dove l’ho sentito o dove ho letto che ci sono uccelli che nascono in gabbia e vivono in questa con la visione continua delle sbarre, come se queste fossero parte della loro natura e, in funzione di ciò, non vedono e non conoscono strade e vite alternative a quelle che già vivono e conoscono. Ci sono uccelli invece che sono nati in natura completamente liberi e, anche se li metti in gabbia obbligando loro a seguire una vita che il sistema ha già deciso, rimangono liberi, questi uccelli non saranno mai imprigionati anche quando tenteranno di rinchiuderli in nuove gabbie: di quest’ultima categoria, Attilio, fai parte tu. Sei una persona libera e la tua libertà vissuta non immagini cosa è riuscita a darmi, sei riuscito a coinvolgermi emotivamente in una visione del mondo alternativa che in realtà avevo già dentro, ma soprattutto il tuo esempio è riuscito a non farmi vergognare o vivere con timidezza la mia diversità d’essere, la mia personalità che addirittura adesso mi fa sentire orgogliosa. Mi sono resa conto di ciò che sono, dell’unicità della vita che abbiamo e dell’importanza nell’esprimere ciò che siamo, era una verità che avevo dentro di me, ma incontrandoti ha preso forma, la crisalide pian piano sta diventando una farfalla e questo grazie a te amico mio che col tuo esempio mi stai insegnando ad osare. Grazie a te ho ribaltato i miei valori, vedo il mondo un po’ con occhi diversi, ovviamente rispettando il mio modo d’essere e di vivere chiaramente diverso dal tuo, adesso, anche grazie a te, ho un po’ meno paura. Le coincidenze della vita ci hanno portato a conoscerci in pochi giorni, quello che è stato un evento fallimentare di una Critical Mass natalizia ci ha portato a conoscerci e a scambiare le nostre opinioni e modi d’essere, da una cosa negativa è sorta una cosa positiva, a mio parere tra le più fruttuose. Il coinvolgimento dei tuoi racconti elfici e nella stessa avventura elfica calata quasi inaspettatamente l’estate del 2008, la pulce nell’orecchio che mi hai scatenato, la voglia di libertà che hai risvegliato, questo, Attilio, lo devo a te. Da ciò che ho acquisito dal tuo esempio ho cercato di dare seguito narrando la mia prima esperienza elfica di dieci giorni, vissuto che, dai borghesi, non è stato capito e addirittura è stato fortemente criticato, ma che ha dato i suoi frutti testimoniati da coloro che mi hanno contattata privatamente chiedendomi come poter vivere quelle esperienze: noi coltiviamo la terra, ma non possiamo sapere chiaramente quando questa darà i suoi frutti effettivi, questi frutti possono arrivare anche quando non ci saremo più e sarà chi verrà dopo di noi a goderne. E’ proprio questo che voglio ricordarti amico mio, anche quando una cosa sembra inutile farla e ha poco riscontro negli altri, non importa se sembra inutile, quella cosa se fa parte di te del tuo essere autentico, mentre la fai fa bene a te e ti migliora come uomo. Anche nei momenti difficili ricordati degli amici che ti vogliono bene, che non ti dimenticano e che hanno fiducia in te indipendentemente dai tuoi successi o fallimenti perchè hanno fiducia nella tua libertà. Non dimenticarti di agire da uomo libero, ma anche e soprattutto da uomo che ama nella libertà, perchè per chi è libero solamente, ma è senza amore nel cuore la libertà può trasformarsi in egoismo. Ama con quella stessa consapevolezza che ti ha portato a diventare vegetariano e vegano, ama con slancio creativo che non ha limiti umani, ama la tua vita straordinaria.

E’ difficile accettare che sarai via per più di un anno, adesso che mi soffermo a pensare fa venire il magone, come immagino sia difficile per la tua famiglia, ma anche loro sanno che sei una albatro libero che adesso finalmente affronterà la sua traversata oceanica, ma voglio ricordarti una cosa: gli albatri sono uccelli maestosi quando sorvolano gli spazi aperti, ma sono anche una specie dove istintivamente ogni andata costituisce un ritorno ed è questo che auspico, il tuo ritorno per riascoltare le nuove esperienze che hai vissuto, i nuovi mondi che hai esplorato, le altre vite che hai incrociato. Ti saluto amico mio, dalla tua amica che non smetterà di volerti bene

Rosalinda

Eventi domenica 22 febbraio ’09: Con lei sarò Franco e Mercatino del Baratto

DOMENICA 22 FEBBRAIO CARNEVAL-BARATTO al parco 2 giugno presso ludoteca dalle 10:00 all’1:00

Porta I tuoi libri, cd, dvd, giornalini, giocattoli, vestiti, elettrodomestici e tutto ciò che vuoi e   scambia con ciò che desideri: E’ gratis!

 

Locandina: baratto_22_feb_0912 

Sempre DOMENICA 22 FEBBRAIO:

serata_berrino1

Secondo bookcrossing e seminario sulla decrescita

LUNEDI 16 FEBBRAIO SECONDO BOOKCROSSING AL PELLICANO via Quarto Bari dalle 21:00

 

DECRESCITA:

 Dottorato di Ricerca in

 Filosofie e Teorie Sociali Contemporanee

Seminari di Scienze Politiche

Conferenza di:

Serge Latouche

(Professore emerito, Università di Parigi XI)

Osare la decrescita

Saluti:

Prof. Corrado Petrocelli Prof. Luigi Masella

Prof.ssa Franca Papa

Coordinatrice Dottorato in Filosofie e Teorie Sociali Contemporanee

 

Rettore dell’Università degli Studi di Bari

 

Direttore del Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali

Conclusioni:

Prof. Franco Cassano

 Ordinario di Sociologia dei Processi Culturali

SABATO 14 FEBBRAIO 2009, ORE 9:30

Salone degli Affreschi

Palazzo Ateneo

Università degli Studi di Bari