Beppe Grillo e la libertà di coscinza

grillo1-535x300

La gravità della scelta di Beppe Grillo, il dietro front, in merito alla libertà di coscienza che lascia ai senatori del Movimento cinque Stelle sul DDL Cirinnà, non è solo dovuta all’atto vile nei confronti di cittadini che sono ancora di fatto, di fronte alla legge italiana, cittadini di serie B, ma è dovuta anche all’ambiguità di una scelta contro la linea, e cavallo di battaglia, di tutto il movimento che si presenta innovotore rispetto alle forme classiche partitiche. Ci riferiamo al fatto che una delle cose che spesso Grillo ribadisce è proprio l’importanza delle scelte della base, ovvero le votazioni che avvengono attraverso il sito/blog di Grillo a testimonianza di una democrazia diretta partecipata. L’esito delle votazioni, presente nel blog del leader del M5S, tenutasi a fine ottobre 2014 (a cui ho partecipato essendo iscritta da anni), è sotto gli occhi di tutti: ben oltre 21.000 a favore, contro meno di 4.000 contrari; una vittoria dei sì schiacciante. Ora, ci chiediamo: dov’è questo rispetto della base? dov’è il rispetto dell’esito della votazione già avvenuta e della tanto decantata democrazia dal basso? Grillo scrive: Continua a leggere

Beppe Grillo – Le idi di marzo

Dal post dell’11 dicembre 2012, un Beppe Grillo infastidito risponde alle critiche mosse sulla democraticità delle Parlamentarie del Movimento. Premetto che condivido la maggior parte di quello che ha detto, tutto, o quasi, tranne le battute finali. Al nostro amato Grillo nazionale, colui che si è definito capo politico del Movimento cinque stelle, piace tanto tirare troppo la corda. Chi dissente, dice: <<[…]fuori dalle palle[…]>>. Non voglio essere buona in modo gratuito, ma sincera. Grillo e company faranno tanti errori, è umano, ma uno grande lo stanno già facendo, quello di essere troppo duri e perentori con chi pone loro delle domande. Chi fa domande, chi fa la parte del famoso avvocato del diavolo, è il più grande alleato, perché è disposto, prima di tutto, se crede davvero nella bontà dei princìpi, ad ascoltare la risposta, poi a trovare i punti di incontro delle questioni e spesso si mobilita per cercare, insieme, la soluzione dei problemi. Non mi riferisco a coloro che fanno pseudo-domande, ovvero coloro che sputtanano il Movimento prima di porsi e soprattutto di porre domande, alla fine dei conti solo perché il loro mandato, secondo il regolamento, sta per scadere, bensì mi riferisco a coloro che si pongono domande vere e serie proprio perché ci tengono al Movimento stesso e al suo progetto. Grillo e lo staff devono capire che l’avvocato del diavolo serve a rendere più forte una tesi, questo lo sapevano benissimo gli scolastici medievali che con le loro questio si allenavano dialetticamente per capire e scoprire se una tesi potesse reggere agli attacchi delle opposizioni e capire appunto, grazie a questi ultimi, quali fossero le falle della tesi originaria per correggerne il tiro. Sottovalutare il valore di chi solleva, all’interno del Movimento, dei dubbi, liquidandoli con un: <<[…]fuori dalle palle[…]>>, è un vero errore. Chi segue ciecamente il capo non fa del bene, perché non fa crescere con le correzioni, che pervengono attraverso i dubbi, il Movimento stesso. Grillo e soprattutto Casaleggio, saranno dei grandi maestri della comunicazione, ma riguardo alla comprensione di alcuni fenomeni e nei confronti della sapienza in sé, sono ancora all’ABC.

Caro Grillo, chi ti segue ciecamente nel Movimento cinque stelle, senza mettere mai in discussione la tua volontà, ti sta facendo del male, non solo per le ragioni che ho esposto precedentemente, ma anche perché nel momento in cui questi non vengono o non verranno adeguatamente ricompensati, in quanto parte del Movimento, saranno i primi a tradirti e a tradire gli altri, aspettati da loro “il bacio”, perché da altri riceveranno trenta denari. Ama chi ti pone domande serie perché in loro c’è volontà sincera e matura e soprattutto c’è spirito di verità.

Movimento cinque stelle – croce e delizia

Cos’è il Movimento cinque stelle? Cosa vuole Beppe Grillo? Cosa “vogliono” fare di noi poveri italiani? Non scriverò che uno degli obiettivi del movimento è eliminare i partiti, più esattamente, è rendere valido il referendum che i politici hanno invalidato sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, abilmente trasformato in rimborso. Non scriverò nemmeno che un altro obiettivo del movimento è l’abbassamento delle pensioni d’oro a cinquemila euro mensili lordi, per non parlare del grande impegno riguardo all’energia. Sicuramente quanto scrivo, però, non vuole essere un’apologia del movimento. Recentemente, alla luce del post di Grillo riguardo alle unioni civili delle coppie di fatto, etero e soprattutto omo, ho pensato che quella che è stata l’espressione del suo libero pensiero sarebbe dovuta diventare un chiaro punto del programma. Le coppie di fatto sono un tema spinoso nel nostro paese che è assillato dalle continue ingerenze della Chiesa nello Stato. Si dice che quando il governo Prodi stava per portare avanti la legge sui PACS, arrivò una telefonata dal vaticano che bloccò tutto; questo aneddoto può anche non essere vero, ma fa palesemente capire quanto, anche culturalmente, ci si senta legati a quella pressione politica che la Chiesa mette in atto.

Ad un certo punto volevo avanzare la proposta dell’inserimento della questione delle unioni civili nel programma, esattamente nella modalità di cui il Movimento cinque stelle si fa forte e garante, cioè attraverso l’espressione democratica della discussione attraverso il web, ed ho capito che, per far sentire la mia voce, bastava avviare o partecipare alla discussione stessa. Scopro, una volta entrata nel movimento, che non c’è nessuna categoria inerente alla questione che volevo portare avanti, allora mi son detta: <<bene! vuol dire che nessuno si è posto il problema all’interno del forum e, quindi, lo farò io>>, ma a un certo punto ho effettuato una ricerca nello stesso forum e ho notato che invece, riguardo  alle unioni civili, non solo si è discusso, ma hanno anche aperto diversi post, post che non sono presenti nelle categorie e/o sottocategorie. Ma c’è dell’altro, mi sono chiesta dove fosse, nelle categorie in evidenza, tutta la discussione sull’istruzione, questione che addirittura è diventata un punto del programma; tra l’altro, quei pochi commenti che ho letto erano anche sfavorevoli alla conclusione posta nel programma del movimento (la mia opinione a riguardo, l’ho espressa in questa sede). A questo punto mi chiedo se davvero c’è una democrazia diretta e partecipata nel movimento, se, nel forum, si portano avanti le discussioni che infine decidono dall’alto e che considerano più idonee rispetto ad altre; questi dubbi non sono l’unica ad averli all’interno del movimento, un’intera discussione, che ha ricevuto molti voti, è stata aperta tra i partecipanti. Sia chiaro però che non voglio screditare il Movimento cinque stelle, anzi ne sono una sostenitrice, ma la chiarezza e l’ordine dovrebbero essere alla base di un’organizzazione politica che si fa forte dei principi della democrazia diretta. Insomma, voglio solo capire se: un nuovo protagonista della scena politica italiana sarà il solito meno peggio da votare o il nuovo peggio?

Non nego che i miei sentimenti siano contrastanti, ho partecipato ai due V-Day, nel mio blog si può notare quanto sostenga il movimento di cui faccio parte, ma “chiediamo” ordine, trasparenza e coerenza, aspetto, quest’ultimo, che in altri campi del movimento stesso, comunque viene già fieramente mantenuto.

Lauree e presunta abolizione del valore legale del titolo di studio

LaureaLa mia perplessità sull’abolizione del valore legale dei titoli di studio, punto 5 del programma sull’istruzione del Movimento cinque stelle, è estremamente forte. Persino il ministro dell’istruzione Profumo, del Governo tecnico Monti, ci ha provato. La ragione per cui si è arrivati a tale conclusione la si può ben dedurre dal post di Grillo che riporto in questo link, un post del lontano 2005. Sono palesemente schierata dalla parte del Movimento cinque stelle, non fosse altro per la natura diversa che lo contraddistingue, intendo non partitocratica, bensì popolare, di cittadinanza attiva, ma non è tutto giusto quello che si sforna da questo movimento e da Grillo e il suo staff.  Credere che la questione delle lauree pagate profumatamente (pensate, non c’era ancora il caso del figlio di Bossi quando il comico scrisse l’articolo) si possano risolvere abolendo in toto il valore legale  del titolo di studio è un errore che in Italia, che ha già grossi problemi, non possiamo permetterci. Si devono controllare severamente gli istituti sospetti, non rilasciando facilmente la licenza che conferisce il valore legale; insomma: non è facendo di tutta l’erba un fascio che risolviamo il problema. Non dimentichiamoci dei tanti e silenti studenti ed ex studenti (qui mi sento coinvolta) che la laurea se la sono sudata nel corso degli anni (anche fuori corso), non dimentichiamoci di chi ha studiato onestamente, non dimentichiamoci di chi ha fatto sacrifici e che si ritrova con un titolo di studio, pagato ad un prezzo ragionevole (vecchie tasse universitarie), che molto probabilmente, siccome l’Italia è l’Italia, non avrà molte occasioni per sfruttare adeguatamente e opportunamente le proprie conoscenze. Signor Grillo e company, a volte, se l’erba è marcia non è detto che necessariamente sia la radice ad esserlo. Il sistema scolastico italiano, fino a qualche anno fa, era uno dei migliori del mondo, lo scempio è iniziato con l’introduzione dei crediti (a riguardo qualche riga l’ho spesa), non perseveriamo con gli errori, ma riprendiamoci quel che di buono c’era e abbiamo, fra tante l’intelligenza dei giovani italiani che cercano sempre di più fortuna all’estero; ma un dubbio, a questo punto, mi sovviene: sarà che non sia l’istruzione ad essere inefficiente, bensì il sistema lavorativo e l’organizzazione del lavoro e che l’istruzione stessa, infine, funge da capro espiatorio di alcuni mali che affliggono l’Italia? Ai posteri l’ardua sentenza!