Appena tornata da una passeggiata con la mia amata bici, in questa domenica di sole, credo più di 30 gradi, ho deciso di farmi un giro nell’area verde di Bari ex punta perotti. Avete letto bene, l’area dove era situato l’ecomostro innalzato dai fratelli Mattarrese e che è stato un decennale oggetto di contesa sul da farsi.
Adesso in quell’area c’è un parco verde, una piccola oasi tra la caoticità della strada che porta verso la spiaggia di pane e pomodoro e S.Giorgio. E’ stata la prima volta da quando i due ecomostri sono stati abbattuti che sono andata a farci un giro. Vi assicuro che rispetto a tutte le aree verdi di Bari ha qualcosa di diverso, è calma, non caotica, in quest’area ci sono piccoli cespugli che sono ancora in fase di crescita, alberi da poco piantati che dichiarano speranza per qualcosa che sarà. Quest’area è davvero stupenda per la sua semplicità!
Mi sono seduta sull’erba, posando la bici accanto a me, ho tolto gli occhiali da sole e mi sono goduta il sole cocente del mezzogiorno. Gli auricolari nelle orecchie, la musica non troppo alta, col profumo d’erba vedevo svolazzare farfalle che davanti mi passavano, prima una di colore bianco un’altra di colore giallo. Ma vi siete mai accorti di quanto sono belle le farfalle! Il mio sguardo si posava ovunque, discreto, sottile, vedevo qualcosa di davvero bello, le famiglie, poche, ma soprattutto i padri che giocavano con i loro figli molto piccoli, contenti, soddisfatti. Questa volta era diverso, non era la presenza del genitore stressato, perchè nel caos non gestiva il figlio come accade quando le famiglie vanno al mare e si ritrovano nel caos della spiaggia. Invece era tutto tranquillo, tutto sano e pacifico, senza ombra di stanchezza sul volto del genitore, senza ombra di inquietudine. E poi, che belli i bambini con le bici a loro misura, passeggiavano insieme e, come piccoli ometti, chiacchieravano. Non c’era traffico, non poteva esserci, era tutto così naturale-surreale…
In questo contesto mi si è persino rotta la manopolina del lettore mp3 e non mi sono irritata, sarebbe stato fuori luogo, ci ho fatto su un sorriso comprendendo che mai nulla è perfetto, totalmente realizzato e che così in realtà è la vita, così vanno le cose.
Lasciate punta perotti, lasciate quest’area non ancora contaminata dal caos di un parco commercializzato dalla presenza di un bar o di locali che attirano spesso incivili che senza accortezza sporcano. Lasciateci punta perotti, semplice, così com’è, al massimo con una fontanella in più e un bagno non “mobile”, ma non inquinatela con la violenza dell’uomo, la vilenza della sua civiltà, se così possimao chiamarla, non inquinatela con la violenza del Papalagi, perchè il Papalagi non sente più la vita del Grande Spirito.
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